CILE

Per il Settore di Promozione dei Diritti Umani e di una Cittadinanza Attiva

Il diritto all’esercizio della cittadinanza e alla partecipazione politica – Diritti umani e democrazia – I nodi cruciali per globalizzare la solidarietà – Il diritto a scegliere la propria forma di governo – Formazione civica ed analisi dei sistemi societari: l’impegno della società civile per l’attuazione dei diritti umani – La formazione dei personale amministrativo per l’esercizio delle funzioni pubbliche – Appoggio psicosociale alle vittime della violenza e della tortura durante la dittatura di Pinochet.

 

Per il Settore di Sviluppo Agrozootecnico e Produttivo

Il diritto all’autodeterminazione delle popolazioni indigene – La tutela e lo sviluppo della cultura autoctona e attività di produttrici di reddito e Titolarità comunitaria della terra, costruzione di un mulino per macinare il lupino per le comunità Mapuche: Il popolo della Terra

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Settore per la Promozione dei Diritti Umani e di una Cittadinanza Attiva
Progetti cofinanziati dal MAECI

Educazione Civica e Formazione di Animatori Socio-Culturali

AID n.782 in tutto il Paese dal 1988 al 1989

 

Il progetto si è realizzato in partnership con il CENTRO DI STUDI SOCIALI – CE.SOC sorto per prestare attenzione alla ricerca e al dibattito sociopolitico sviluppatosi nel momento pre-plebiscitario che ha chiamato alle urne la cittadinanza – dopo 15 anni – per decidere l’esito democratico contro la dittatura di Pinochet.

Hanno collaborato altre Istituzioni locali quali il CIDE, BELEN, FUNDACIÓN E. FREI, ILET con competenze specifiche a livello giuridico e di comunicazione sociale, rendendo effettiva una “concertación” tra le diverse forze politiche, unite nella ricerca del ripristino del tradizionale funzionamento democratico/istituzionale del Paese.

Il programma è stato realizzato nelle maggiori province cilene con la finalità di coinvolgere direttamente nel voto plebiscitario il maggior numero di cittadini dei settori popolari – attraverso le proprie organizzazioni di base – favorendone la partecipazione consapevole e comunitaria ai processi di democratizzazione delle strutture sociali e politiche.

I suoi obiettivi hanno contribuito a riattivare il senso della partecipazione politica dei cittadini; a favorire la comprensione dei requisiti di un sistema democratico che ne permettono il funzionamento in modo autentico e corretto, nel rispetto dei diritti umani fondamentali.

A riguardo sono stati organizzati corsi di formazione specifica per animatori socio-culturali con competenze in materia giuridica e di sistema elettorale.

 

Centri Regionali di Formazione e Consulenza Tecnica a favore degli Enti Locali

AID n.1473 in 12 regioni cilene e la Regione metropolitana di Santiago dal 1992 al 1993

 

Le controparti locali sono state Fundación E. Frei, CE.SOC, INDEMU, tre ONG cilene di diverso orientamento teorico/ideologico che hanno collaborato per la creazione e il coordinamento di centri regionali di formazione e consulenza tecnica a favore degli enti locali e degli organismi di base presenti nel Paese all’interno del consolidamento democratico iniziato in Cile a partire dal 1989.

Dando seguito alle linee di attuazione affrontate dal precedente programma n.782 più informativo e di educazione alla democrazia attraverso il voto elettorale, questo progetto ha formato alla partecipazione democratica sia i settori emarginati dalla vita sociale nei sedici anni di dittatura militare, sia i soggetti principali del processo democratico, dai sindaci ai consiglieri comunali, dai dipendenti degli enti locali ai dirigenti di organizzazioni sociali, popolari, sindacali; dai leader giovanili alle dirigenti femminili; dalle organizzazioni contadine a quelle indigene. Ha inciso trasversalmente su tutta la società cilena in uno sforzo comune teso a promuovere non solo la partecipazione sociopolitica della cittadinanza, ma anche a restituire identità e voce ai cittadini di quei settori penalizzati, emarginati e mai pienamente ascoltati.

La creazione di una Rete di Centri Regionali, appoggiati alle strutture delle controparti e diffusi sull’intero territorio cileno, ha rappresentato uno spazio di in-formazione, consulenza tecnica come ponte a diversi livelli tra lo Stato democratico e la cittadinanza, e soprattutto, d’incontro tra i protagonisti principali dello sviluppo amministrativo e politico della società cilena nell’ambito sia delle prime elezioni municipali, verificatesi dopo 20 anni (le ultime nel 1972) sia della promulgazione della Legge n. 19.165 del 1992 “Ley Organica Costitucional sobre Gobierno y Administraciòn Regional” che stabiliva la decentralizzazione del potere affidando alle regioni nuovi compiti e nuove responsabilità amministrative e patrimoniali. Infatti, il rinnovato panorama politico del Paese aveva prodotto non poche aspettative nella popolazione, in particolare nelle aree di minori risorse economiche, a cui si aggiungeva una mancata chiarezza sul funzionamento del processo di decentralizzazione e delle funzioni democratiche dei suoi organi.

Le attività hanno interessato tutte le Regioni, eccetto la XII°, raggiungendo realtà differenti del Paese, dalle comunità altipianiche Aymara a quelle rurali del Sud, da quelle ricche di contrasti (Area Metropolitana e V Regione) a quelle Pehuenche, coinvolgendo più di 30.000 persone.

Da un’analisi attenta dei risultati raggiunti, si può mettere in luce come, soprattutto nei settori più poveri (I°-II°-VI°-VII° Regione e Area metropolitana), le attività svolte dai Centri Regionali abbiano avuto una funzione aggregante che si è espressa, di fatto, con un forte aumento della partecipazione cittadina ai diversi organismi territoriali e d’iscrizione di nuove realtà associative, di tipo culturale e sociale, ai registri municipali.

Molte di queste sono state associazioni di donne e di giovani.

I fattori anticipatori di natura partecipativa e politica per un esercizio di cittadinanza attiva – messi in atto dal programma – sono stati ripresi e moltiplicati da altre iniziative simili.

 

Programma di Educazione allo Sviluppo 2001/ 2003

con l’approvazione e il contributo della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari Esteri – Italia


Il progetto ha attivato una “Cerniera di Comunicazione Telematica /scambio on-line tra Nord/Sud del mondo” attraverso il collegamento virtuale di Centri di Documentazione specializzati di diverse aree geografiche, in particolare dell’Area Regionale dell’America Latina, per:

* sostenere modalità di comunicazione/scambio culturale sulle tematiche e sulle forme di attuazione dei diritti umani;

* promuovere iniziative di formazione per un confronto tra visioni interpretative diverse e pratiche di educazione allo sviluppo, rivolte alla comprensione, promozione, rispetto e vigenza dei diritti umani nel vissuto quotidiano, sia italiano che comunitario, in accordo ad azioni di partenariato con la società civile dei Paesi in Via di Sviluppo.


Si è realizzato un Incontro Continentale dell’Area Regionale Latinoamericana a Santiago del Cile nel mese di luglio 2003,
in partnership con la Università Accademia de Humanismo Cristiano.

Essa ha offerto la propria competenza per avviare un consorzio in rete di tutti i soggetti interessati ai diritti umani nel Paese.

L’Università è stata scelta anche perché insignita della Cattedra dei Diritti Umani da parte della UNESCO, la cui inaugurazione ha coinciso con i giorni di realizzazione dell’incontro.
Tra l’altro, essendo in questo momento, Santiago del Cile la sede della rete continentale CEAAL (Centro Educazione Adulti America Latina) dell’ONU, si è potuto contare sulla sua collaborazione per la diffusione di contenuti e strategie affrontate.

L’incontro è stato lo spazio reale per costituire un network tematico e una piattaforma di scambio di risorse umane e materiali per sintonizzare e ampliare il lavoro per la tutela dei diritti umani, favorendo una società più giusta a livello internazionale.

L’estesa partecipazione di ben nove paesi a livello di area geografica latino americana, che ha incluso anche Centro America, ha garantito l’ampiezza tematica e la molteplicità di metodologie di lavoro che si sono confrontate nello scambio strategico per attivare dinamiche e processi formativi per l’educazione e il rispetto dei diritti umani.
La presenza di Dipartimenti Universitari specializzati, Cattedre Unesco e documentalisti di raccolta ed elaborazione Banca Dati hanno dialogato e fuso contenuti e prospettive di lavoro tra loro complementari, garanti di un lavoro coordinato e per questo efficace.
Va sottolineato anche come, nell’arco temporale di preparazione dell’incontro finale, abbiano fatto richiesta di parteciparvi Paesi non inclusi nel momento della pianificazione dello stesso, dimostrando interesse specifico e volontà di collaborazione per un lavoro di rete potenziato.

Gli strumenti metodologici attivati sono divenuti significativi “ponti” di congiunzione per i settori di Educazione allo Sviluppo e di Cooperazione internazionale, alimentandosi reciprocamente, per ogni ONGs consorziata.

Il contributo dato dai Centri di Documentazione gestiti dalla ONG PRO.DO.C.S., Aldea e Do.Svi., è stato fondamentale nel fornire dati, informazioni e materiali aggiornati sui diversi aspetti affrontati riguardo i Diritti Umani.

Essi continuano a raccogliere documenti e materiale grigio sulle tematiche dei diritti umani, sia in italiano che in spagnolo, ad approfondire le modalità di vigenza dei Diritti Umani e delle relative violazioni nelle due Aree Regionali, europea e latinoamericana.

L’informatizzazione in atto del patrimonio bibliografico dei Centri favorisce la consultazione agli utenti e l’accesso a documenti difficilmente reperibili presso altre fonti: è stato allestito uno spazio per il pubblico, dotato di supporto informatico per la ricerca autonoma e la lettura di dossier tematici.

Il lavoro svolto si è inserito nel quadro più generale dell’impegno PRO.DO.C.S. per il Decennio Internazionale per l’Educazione ai Diritti Umani (1995-2004): attraverso questo progetto ha rafforzato le proprie risorse, la cui sostenibilità nel tempo è supportata dal sostegno delle relazioni di cittadinanza avviate tra le ONG partner e delle reti costruite.

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Per il Settore di Sviluppo Agrozootecnico e Produttivo

Sviluppo Integrato Multisettoriale per le comunità rurali Mapuchemd_ci_129

AID n.948 nella IX Regione della Araucaria – Settori di Molco Cautin, Quechurehue, Llamuco
dal 1989 al 1994

 

La controparte locale è stata l’Istituto di Promozione AgrariaINPROA costituitosi nel 1975 per rendere effettiva la Riforma agraria avviata nel Paese e per contribuire al miglioramento della qualità di vita delle famiglie contadine cilene.

Il programma ha avuto come finalità principale quella di favorire il riconoscimento dell’identità etnica del popolo Mapuche e la difesa del suo modello organizzativo e produttivo all’interno dello sviluppo democratico del Cile, sostenendo il lavoro intrapreso dall’associazione nativa NEHEUM MAPU.

Per appoggiare il modello di produzione autoctona del gruppo Mapuche beneficiario, il programma ha previsto la costituzione di un Centro dimostrativo – sperimentale e di tecnologie appropriate nell’agrozootecnia facilitando la promozione dell’economia mapuche per uno sviluppo integrato multisettoriale con attività relative a vari modelli di produzione, specialmente per la coltivazione di orti e di allevamento familiari, e per migliorare lo sfruttamento del terreno attraverso l’utilizzo di tecnologie appropriate.

Il mulino esistente presso le comunità Mapuche – nella zona di Temuco – per la macina del grano e del lupino, è stato potenziato e trasformato in un mulino gestito come impresa da un gruppo indigeno organizzato e appoggiato dalla controparte lNPROA.

Si è favorito il consolidamento della cultura mapuche approfondendone le espressioni e le forme associative autoctone attraverso la costruzione di un Centro di Sviluppo Mapuche per l’approfondimento della loro cosmovisione antropologica e l’appoggio all’uso e alla conservazione della lingua originaria del mapudungo.

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Progetti di SOLA CONFORMITÀ

approvati dal MAECI per l’impiego dei volontari

Appoggio al programma educativo “Familia y Escuela Rural

SC/016 dal 1998 al 2000

 

In partnership con il CIDE a Melipilla (Regione metropolitana di Santiago), VII Regione del Maule e IX Regione della Araucanía a sud del Cile.

Si è proposto di contribuire al miglioramento del livello educativo dei bambini e bambine del secondo ciclo scolastico elementare dai 10 ai 14 anni interessando le scuole selezionate ad attivare una formazione sociale e valoriale.

La strategia educativa e la metodologia adottate sono state rivolte a: *formare animatori famiglia/scuola, *facilitare il processo di apprendimento sociale e morale degli alunni in età scolare, *elaborare e pubblicare un manuale per il professore – sulla proposta pedagogica di Thomas Lickona (psicologo dell’educazione nordamericano) – per poter lavorare nei consigli di classe e con le famiglie, *diffondere la proposta e il materiale educativo mediante corsi di aggiornamento per équipe di professori e direttori nei centri educativi.

Se prima il compito della formazione ai valori sociali e morali era vincolato all’educazione che impartiva la famiglia, negli anni Novanta è sorta nella società la convinzione che la scuola assumesse un ruolo di collaborazione nell’educazione sociale e morale dei minori e che fosse uno spazio propizio per l’apprendimento di quelle attitudini, abilità e virtù etiche che contribuiscono alla costruzione di una società con una migliore qualità di vita per ciascuno dei suoi membri.

 

Progetto cofinanziato dalla Commissione Europea

Progetto consortile di appoggio alla generazione e gestione di microimprese giovanili e del terzo settore

n.ONG/PVD/1999/675/CSR con ONG capofila MLAL a Santiago del Cile e periferia dal 2000 al 2003

 

In partnership con la VICARÍA de Pastoral Social, il progetto ha avviato circa 200 giovani di settori popolari, suddivisi in gruppi organizzati, ad attività economiche remunerate o alla costituzione di microimprese attraverso una adeguata formazione al lavoro e all’acquisizione di competenze specifiche.

Ha attivato un Centro di Servizi per rispondere alle esigenze dell’occupazione giovanile, creando una Rete di sinergie tra enti istituzionali e amministrativi, organizzazioni e gruppi di sostegno al rafforzamento del terzo settore e all’inserimento lavorativo di giovani a rischio di emarginazione.

È stato curato il raggiungimento dell’obiettivo dell’auto sostenimento e consolidamento per ogni microimpresa al fine di lottare contro i fenomeni della disoccupazione e della migrazione interna ed estera, facilitando congiuntamente inserimento lavorativo e sociale.

 

Progetti svolti con Fondi Autonomi PRO.DO.C.S.

Appoggio al funzionamento della Rete Latinoamericana di Informazione e Documentazione in Educazione – REDUC

in partnership con il Centro di Ricerca e Sviluppo dell’Educazione – CIDE a Santiago del Cile dal 1994 al 1996

La Rete Latinoamericana di Informazione e Documentazione Educativa (REDUC) è nata formalmente nel 1977 in occasione di un Incontro Continentale dei Centri di Ricerca Educativa – presenti nei diversi paesi dell’area – celebratosi a Montevideo. In tale occasione, il CIDE è stato incaricato ufficialmente di coordinare REDUC perché aveva in precedenza approfondito ricerche e analisi tematiche a livello latinoamericano, pubblicando Rassegne Analitiche sull’Educazione e dimostrando una notevole esperienza nel settore pedagogico. Ha risposto all’esigenza di valorizzare la crescente ricerca e lo sviluppo di esperienze educative innovatrici che non erano né conosciute né diffuse tra possibili destinatari del continente.

È stato allestito un Sistema di Informazione telematica – efficiente e a basso costo – per diffondere i risultati della ricerca e delle esperienze innovative nel campo dell’educazione nei Paesi dell’America Latina. In questo modo, si è ridotta l’eccessiva dipendenza dei programmi educativi dell’area regionale dai Paesi sviluppati.

REDUC, oltre a permettere l’accesso, la diffusione e l’uso di una informazione specialistica, si è proposta anche di elaborare un pensiero e un linguaggio educativo autenticamente latinoamericano, a sostegno di un profilo di qualità e di una migliore integrazione dei Paesi nel settore educativo-pedagogico.

La collaborazione tra REDUC, ONG europee ed Agenzie Internazionali di Finanziamento ha mirato al buon funzionamento del Sistema Informatico e alla formazione di utenti specializzati.

Fra i materiali prodotti, sono un significativo capitale documentario di straordinaria importanza sia le Rassegne Analitiche sull’Educazione (RAES), compilate dal CIDE, sia le Microschede su CD dei testi originali. Ancora oggi, esse continuano a essere pubblicate.

 

Servizio Educativo per i Diritti Umani (S.E.D.U.)

in partnership con il CIDE, il Programma di Diritti Umani dell’Università “Accademia di Umanesimo Cristiano” iniziato nel 1980, il Programma Interdisciplinare di Ricerca Educativa – P.I.I.E. fondato nel 1971 come unità accademica dell’Università Cattolica del Cile che nel 1977 si è costituito in entità indipendente sotto il patrocinio dell’Accademia di Umanesimo Cristiano.

Località: Santiago del Cile dal 1994 al 1996
Il progetto ha inteso favorire nel Paese una cultura democratica attraverso la proposta di un’educazione ai Diritti Umani nell’ambito dell’educazione formale, dando impulso a metodologie adeguate come asse portante di nuovi indirizzi pedagogici.

Precedentemente si privilegiava, infatti, solo l’ambito dell’educazione non formale per adulti emarginati. In questa linea era risultata di grande valore l’esperienza fatta dal P.I.I.E. insieme al Consiglio di Educazione per Adulti in America Latina (C.E.A.A.L.), nell’anno 1987-88, assumendo la problematica dei Diritti Umani come preoccupazione costante ed elemento essenziale di trasformazione della cultura nazionale attraverso una educazione non formale degli adulti.

Il progetto ha risposto ai bisogni della popolazione scolastica: * informando e sensibilizzando i soggetti delle varie agenzie educative sulla necessità di far convergere le linee educative nel campo dei Diritti Umani; * offrendo consulenza pedagogica e costituendo uno spazio di dibattito, di interscambio, di ricerca e di elaborazione per il personale docente; * sistematizzando, valutando e diffondendo le esperienze realizzate nelle scuole.

La filosofia del programma indicava, come prospettiva di autentica liberazione, il compito fondamentale di condividere il rispetto e la garanzia dei diritti umani per tutti, così come affermato a livello teorico dalle scienze giuridiche. A ciò, si aggiungeva la presa di coscienza dell’importanza di lottare per la costruzione di modalità di convivenza sociale tali da rendere possibili il rispetto della dignità della persona. Il programma ha voluto coniugare un servizio educativo per la comprensione e il rispetto dei Diritti Umani con lo sforzo di realizzare un contesto sociale democratico e una piena autopromozione umana.